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Comunicazione Esseco-Vason sul Poliaspartato di Potassio per il mercato enologico

San Martino di Trecate (Novara) e San Pietro in Cariano (Verona), 18 marzo 2024

 

Esseco S.r.l, titolare del brevetto europeo EP 2694637 sull’applicazione del poliaspartato di potassio per la stabilizzazione tartarica dei vini, ed Enologica Vason S.p.A sono lieti di annunciare di aver definito un approccio comune alla produzione e commercializzazione degli stabilizzatori enologici. Le due società hanno infatti definito i rispettivi obiettivi primari e posizionamenti strategici, per cui, da un lato, il Gruppo Vason d’ora in avanti focalizzerà ulteriormente la propria attività sulle proprie linee di trattamenti fisici per la stabilizzazione tartarica e, dall’altro, Esseco preferirà l’utilizzo di prodotti enologici (quelli basati appunto sul poliaspartato di potassio) per la medesima applicazione.

 

A partire dalla data odierna, di comune accordo con Enologica Vason,  la produzione e la immissione sul mercato di tali prodotti avverranno dunque unicamente tramite le società del Gruppo Esseco.

 

Esseco desidera cogliere l’occasione per ringraziare Enologica Vason per l’importante contributo offerto in questi anni alla diffusione e all’’utilizzo del poliaspartato di potassio in enologia.

L’INFLUENZA METEO-CLIMATICA DEL 2022 SULLE STABILITÀ DEI VINI

Nella campagna 2021/2022 il ciclo fisiologico della vite ha subito diversi momenti di stress

e questo purtroppo si ripercuote direttamente anche sulle qualità organolettiche dei vini.

La precoce e duratura situazione meteo-climatica di caldo e siccità, proseguita poi con

improvvise e consistenti precipitazioni in fase conclusiva, ha creato diversi squilibri tra

maturità tecnologica e polifenolica delle uve.

La presa di coscienza delle condizioni climatiche sempre più instabili

pone l’attenzione verso interventi mirati oramai indispensabili.

 

Cosa ci troviamo ad affrontare quindi in cantina? Come ha influito tutto ciò nella stabilità

dei vini di questa annata? Quali saranno i parametri da monitorare con più attenzione?

 

SCARICA QUI l’approfondimento tecnico specifico sulle stabilità dei vini 2022

DAL 7 AL 10 SETTEMBRE 2017 TORNA A PANTELLERIA PASSITALY 4° EDIZIONE PER LA RASSEGNA DEI VINI PASSITI DEL MEDITERRANEO

Sarà di nuovo l’isola di Pantelleria la location ospite di Passitaly, l’evento che oltre ai vini passiti, promuove le produzioni locali, le tradizioni enogastronomiche, il patrimonio paesaggistico, naturale e storico – artistico di questo angolo di Sicilia. Dal 7 al 10 settembre 2017 saranno due i temi protagonisti: la vite ad alberello di Pantelleria (iscritta nel Registro dei Beni immateriali dell’Umanità dell’Unesco) e l’istituzione del Parco Nazionale dell’Isola di Pantelleria. La rassegna prenderà vita nel momento più rappresentativo per questa terra e le persone che vi si dedicano, la vendemmia, con la raccolta dei grappoli sui terrazzamenti, all’appassimento al sole e alla sgrappolatura delle uve passite, fasi che istituiscono la millenaria tradizione agricola della comunità dell’isola. Pantelleria non solo come sfondo a un evento enologico importante, bensì anche come Giardino del Mediterraneo con i suoi paesaggi incontaminati, le architetture di pregio e l’eccellenza enogastronomica ricca di prodotti tipici.

 

Fonte e approfondimenti gowinet.it

VENDEMMIA 2017. DRAMMA SICCITÀ ANCHE IN FRANCIA: È L’ANNATA PIÙ SCARSA DAL ‘45

Col diffuso cambiamento climatico che sta determinando una tropicalizzazione del bacino Mediterraneo ormai è tempo di fare i conti. E la viticoltura studia le mosse per i prossimi anni, segnata da un’annata tra le più scarse di sempre. In Italia la produzione va giù, ma anche la Francia fa i conti con il caldo che ha distrutto molti vigneti. E la raccolta è sempre più precoce. Vendemmia 2017. Dramma siccità anche in Francia: è l’annata più scarsa dal ‘45

 

Vino e siccità

In Italia a lanciare l’allarme ci ha pensato Assoenologi, stimando una delle vendemmie più scarse degli ultimi 60 anni. La colpa, come sottolinea l’associazione presieduta da Riccardo Cotarella, è principalmente della siccità che ha imperversato sulla Penisola per tutta l’estate, una delle più calde e asciutte di sempre. Una condizione climatica particolarmente sfavorevole per l’agricoltura tout court, che per contro, nel caso specifico, potrebbe giovare all’uva raccolta in vigna, indenne da muffe e marcescenze e quindi destinata a produrre vino di qualità, se ben lavorata in cantina. Resta il fatto che, in molte regioni d’Italia, la vendemmia 2017 restituirà quantita di mosto/vino ben sotto la soglia dell’anno passato. Alla Francia non va meglio, e certo non è il caso di scomodare il detto mal comune mezzo gaudio. Anche tra le vigne d’Oltralpe, infatti, il mix di gelate primaverili (qualcuno ricorderà le foto spettacolari dei fuochi accesi tra i filari per scongiurare le gelate notturne) e siccità estiva è stato letale per molte prestigiose regioni vinicole. E così la vendemmia francese 2017 sarà la più scarsa che si ricorda dal 1945. L’equazione tra clima secco e qualità delle uve, però, anche in questo caso potrebbe far tornare i conti, prefigurando un’ottima riuscita per i vini da invecchiamento.

 

Fonte e approfondimenti Gamberorosso.it

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